Data della rotta: , Novembre, 1801 |
Descrizione data: novembre 1801 (Leoni & Maganzini, 1878; Gallizia, 1878) |
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Localita': Zappona |
Comune: Colorno |
Provincia: Parma |
Regione: Emilia Romagna |
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Ubicazione della rotta: Certa |
Descrizione dell'ubicazione: è da ritenersi pressoché certa in quanto Baccarini (1873) fornisce la precisa ubicazione e lunghezza (659 m) dell'argine denominato " della Zappona" , in corrispondenza del quale sulla Carta del 1821 (Fig. 1) compare un budrio, ancora presente sulla Carta del 1853; in riferimento a questa rotta Gallizia (nel 1878) informa che sul suo " bodrio più tardi colmato venne posto l'attuale argine maestro" ; infine questa rotta è avvenuta presso quella al confine dei comuni di Colorno e Mezzani e, sempre sulla Carta del 1821, anche in questo punto preciso compare un budrio di rotta. |
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Meccanismo di rottura: Non precisato |
Descrizione del meccanismo di rottura: |
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Dimensione del varco: |
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Dati idrometrici: il giorno 15 novembre all'idrometro di Casalmaggiore è stato osservato un colmo a m 5.61 sullo zero, collocato a m 23.439 s.l.m. (Idrometro di Casalmaggiore, 1922, p. 12). |
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Informazioni sul territorio inondato: le fonti consultate non forniscono notizie sulle inondazioni prodotte; Gallizia riferisce che le rotte " della Zappona" e " presso la Zappona" rappresentano " rotte minori" rispetto a quella avvenuta più a monte, sempre nel parmense in territorio di Roccabianca, o a quelle ancora più gravi del mantovano; anche la consultazione di giornali locali (La Gazzetta di Parma) non ha dato esiti positivi, nonostante si siano trovati riferimenti agli effetti prodotti dalla non molto lontana rotta di Roccabianca. Si può pertanto ragionevolmente supporre che l'inondazione prodotta da questa rotta non sia stata di grande estensione, forse anche per la presenza dell'argine traversante, collocato sulla campagna da Sacca a Copermio (visibile sulla Carta del 1833 e ancora presente sulla Tavoletta IGM e sulla CTR col nome di Argine di Sant'Antonio), che può aver svolto un ruolo di contenimento delle acque uscite dal varco nell'arginatura maestra.
Tenuto conto della presenza di tale ostacolo (la cui quota raggiunge attualmente 27 m circa), nonostante l'altezza raggiunta dalla piena all'idrometro di Casalmaggiore abbia toccato 29 m s.l.m., si ritiene probabile che le acque d'inondazione non abbiano superato il rilevato, mantenendosi su quote intermedie tra 26 e 27 m s.l.m.; le difficoltà nel definire con maggiore precisione la superficie presumibilmente sommersa derivano anche dal fatto di non sapere se il varco si è aperto prima, durante o dopo il colmo di piena.
Sulla base di questi scarsi dati e sui valori delle quote indicate sulla CTR utilizzata come base topografica di rappresentazione, si è ipotizzata per questa rotta, unitamente a quella vicina denominata " presso Zappona" , un'area di probabile inondazione estesa fino a quota 27.00 esclusa, come risulta nel Progetto in ambiente GIS (area_inondata_1801).
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Fig. 1 - Ubicazione della rotta " Zappona" sulla " Carta del Corso del Po dal Ticino al mare da rilievi eseguiti nel 1821 e aggiornati nel 1853, originale nella scala 1:15.000" .
Riproduzione ridotta del 50% circa a cura del Magistrato per il Po, Parma, 1994, TAV. 20.
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